LA SCUOLA DELLE BAMBINE E DEGLI ORFANI DI GUERRA A LASHKAR GAH, AFGHANISTAN.

Il 6 febbraio scorso è arrivata la tanto attesa giornata dell’inaugurazione della Scuola della bambine  e degli orfani di guerra a Lashkar Gah in Afghanistan.

Un nuovo piccolo progetto che da mesi occupava la mente e focalizzava l’attenzione di tutti noi.

Ormai da diverso tempo la nostra associazione dedica spazio e occasioni di approfondimento all’Afghanistan e al sogno che gli afghani hanno di vedere fiorire la pace nelle loro terre.

Ad un certo punto abbiamo sentito l’esigenza di rendere tangibile e concreto questo impegno, non solo attraverso parole e immagini ma cercando di donare un, forse minuscolo, segno di affetto per questa terra.

Quando abbiamo proposto l’idea di un progetto concreto ai nostri amici, adesso referenti volontari, Rahmatullah Hanefi e Shadi Khan Qalawal, che avesse come obiettivo la formazione e la cultura, ci hanno subito proposto una scuola nella regione più difficile del Paese, dove il conflitto è ancora molto acceso, dove gli attentati sono all’ordine del giorno e dove è molto difficile sognare un futuro diverso.

Abbiamo deciso di  provarci e di farlo rivolgendoci alle piccole e ai piccoli abitanti che hanno pagato il prezzo più alto di decenni di conflitto, rimanendo soli in una terra dura e difficile, soli davanti ad un futuro di incognite e dubbi, soli e lontani dalla possibilità di essere artefici del loro futuro e di quello della loro terra, per offrire loro la possibilità di immaginare una nuova vita tutta da scoprire. Una scuola come un piccolo scrigno di normalità in una zona in cui la normalità sembra un dono prezioso.

La caparbietà e la perseveranza dei nostri referenti hanno permesso di creare la rete  necessaria a garantire l’avvio del progetto e la sua protezione, oltre al riconoscimento del percorso scolastico da parte del Ministero della Pubblica Istruzione e anche di superare le enormi difficoltà legate al territorio nel quale insieme avevamo deciso di realizzare questa scuola. Una rete costituita con il partner locale OPR (Organization Poverty Reduction) e il suo presidente Rahmatullah Moahammadi che ha visto l’interesse attivo del Membro del Parlamento Afghano Prof.ssa Nasima Niazi.

Da ormai una settimana una classe di orfani di guerra, in prevalenza bambine, è attiva nel primo distretto di Lashkar Gah: una semplice tenda, protetta da una corte murata, guidata da due insegnanti donne che con il loro stipendio garantiranno un’entrata sicura a due nuclei familiari, in una regione in cui spesso le donne si ritrovano sole con i figli  a causa del conflitto o con mariti disoccupati a causa delle gravi carenze lavorative tipiche di un territorio dilaniato da violenze e distruzione.

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I timidi sorrisi dei piccoli iscritti alla scuola, che mostrano orgogliosi penne e quaderni, riempiono i nostri cuori e ribadiscono la bontà dell’idea di offrire una piccola occasione di riscatto ad una terra partendo da chi rischia di non avere nessuna possibilità.

La nuova scuola prevede alcune ore di lezione dedicate all’educazione alla Pace, perché è difficile immaginare di aspirare a qualcosa che non si è mai visto, né assaporato, né odorato. La quotidianità di questi bambini scorre con la visione di scene di armi, mine, attentati, divise, carcasse di mezzi da combattimento, una città sofferente e ferita; non sono scene virtuali come quelle dei videogiochi dei nostri ragazzi, sono reali, ne conoscono l’odore, il rumore, la paura.

Livia Trigona

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